Il territorio

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L’antica città di Erice

Sul cocuzzolo di monte San Giuliano, come fu chiamato in epoca normanna, sta nascosta l’antica città di Erice. Da valle infatti non se ne immagina null’altro che i resti dell’antico tempio dedicato ad Astarte dagli Elimi, una popolazione mediorientale che fondò e costruì Erice insieme a Segesta e a Entella circa 3000 anni fa. Della fondazione Elima rimane, oltre il tempio,  rimaneggiato in epoca normanna e trasformato in fortezza, anche la base delle mura di cinta della città.
Queste furono poi fortificate ed innalzate ulteriormente dai fenici e dai romani.

Varcando le antichissime porte di pietra si viene immediatamente catapultati in una dimensione fiabesca: i sassi del selciato e le pietre muschiate sulle pareti di ogni costruzione sono i principali protagonisti di questa favola infinita. Di tanto in tanto si viene avvolti da spire di una sottile nebbiolina che altro non sono che le nuvole più basse che sorvolando la montagna, si addentrano tra le viuzze aggiungendo a tutta la città fascino e mistero.

Erice è ormai nota in tutto il mondo per via del centro di studi di fisica Ettore Maiorana fondato dal professore Zichichi. Il centro ospita infatti fisici provenienti da ogni angolo della terra, riuniti in gruppi di studio e ricerca o in simposi e conferenze, corsi specializzanti ed altri eventi. Sono diversi i siti storici affidati al centro Ettore Maiorana e spesso ospitano mostre d’arte moderna e contemporanea.

L’impronta medioevale della città è dovuta agli edifici in pietra e alle tantissime chiese disseminate su ogni strada, possono essere anche cinque nel raggio di 300 metri e questo farebbe pensare ad una popolazione numerosissima o ad uno spiccato senso spirituale dei pochi che di fatto abitano la città.
Come spesso accade, però, si tratta di scelte prodotte dalle contingenze: quando ancora nascere per primo di diversi fratelli faceva la differenza, figlie femmine e figli cadetti avevano poco da sperare per il proprio futuro se non contraevano un buon matrimonio; questo li faceva optare più facilmente per la carriera ecclesiastica ed i padri edificavano per loro chiese per celebrare messa e conventi per meditare possibilmente sotto casa o nei pressi.
Sono tantissime le chiese minuscole ad Erice: alcune ancora aperte al

culto, altre sconsacrate o privatizzate e trasformate in altro, come pasticcerie, garage, archivi…

Al di là della sua intrinseca ed esplicita bellezza, Erice è il posto ideale in cui trascorrere le proprie vacanze per tantissimi motivi, primo tra tutti la posizione panoramica su tutto il territorio: percorrendo il periplo della città vi si offrono scorci e ampie vedute sulle isole Egadi e sulle saline, sull’agro-ericino con le distese di coltivazioni a vite, ulivi e grano; sulla riserva di monte Cofano, sulla baia di Cornino e Bonagia, su Macari e capo San Vito … nelle giornate in cui l’aria è più pulita si scorgono, da un lato il profilo dell’isola di Ustica e sull’altro versante della montagna, anche il profilo della vulcanica Pantelleria, nonché la cima dell’Etna.

Nelle calde estati siciliane, Erice offre l’aria più fresca e i profumi rasserenanti del bosso ai viaggiatori ed agli escursionisti che hanno trascorso la giornata al mare o perlustrando i tesori di questa terra. Una ovovia collega l’antica cittadina alla valle in 15 minuti si può così raggiungere la spiaggia di città. Il nostro lungo litorale. Collegato a quello trapanese, si snoda fino a San Vito Lo Capo in una teoria di calette sabbiose e di scogli.

La stazione a valle dell’ovovia, è collegata tramite bus di linea al centro della città di Trapani e nei pressi vi sono anche le fermate dei bus che portano a San Vito Lo Capo.

Erice è praticamente un’ aerea isola di pace da cui si può raggiungere in meno di un’ora molti siti turistici ed archeologici, come Segesta, Selinunte, le Egadi, San Vito Lo Capo, Marsala, e, perdendo un po’ più di tempo anche Castellammare del Golfo, Mazara, Gibellina e il resto del Belice.

Per visitare per bene la nostra piccola città senza tralasciarne alcun particolare occorrono almeno un paio di giorni perché sono tanti i monumenti e le meraviglie della natura che offre.